Enciclopedia dei morti by danilo Kis

Enciclopedia dei morti by danilo Kis

autore:danilo Kis [Kis, danilo]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: archivio ladri di biblioteche
pubblicato: 2012-12-06T09:15:13+00:00


In quell'istante, in quello stesso istante, la ragazzina nel bosco tira fuori dalla sua tasca lo specchietto rotondo incorniciato di madreperla e lo accosta al viso. Dapprima vede il proprio naso lentigginoso, poi gli occhi e i capelli rossi, simili alla coda di uno scoiattolo. Poi il suo viso scompare, lentamente, progressivamente, prima le lentiggini del naso, poi il naso stesso, poi gli occhi. Sullo specchio il suo respiro ha formato un velo sottile come la pruina su una mela verde. Ma lei continua a tenere lo specchio davanti al viso, perché ora in esso vede il bosco e il fogliame ondeggiante delle querce. Un uccello è volato via da un cespuglio, all'improvviso, ma senza rumore; una minuscola farfalla color ruggine e foglia morta scompare sul tronco di una quercia; un cervo si blocca in piena corsa, impietrito e come sorpreso, ma subito dopo balza via, rapido come una freccia; un ramo marcio cade da un albero; una ragnatela oscilla imprigionando una goccia di rugiada su cui si infrangono i raggi sanguigni del sole. Una noce di galla è caduta senza rumore, un ramo si è spezzato senza un rantolo, quasi fosse di cenere.

La ragazzina guarda nello specchio che ha accostato vicinissimo agli occhi quasi fosse miope (come Hana, che porta gli occhiali). Allora vede, subito dietro di sé, cioè dietro lo specchio - perché dietro di lei non c'è niente, non c'è nessuna strada - una fangosa strada di campagna su cui avanza un barroccino. Sul sedile anteriore è seduto suo padre. Ha appena tirato fuori dalla tasca interna della giacca un sigaro, a cui accosta un fiammifero acceso, dopo aver posato la frusta sulle ginocchia. Ora getta il fiammifero che traccia un ampio arco e finisce nel fango.

Poi tira bruscamente a sé le redini. Nei suoi occhi, il terrore... Due uomini balzano sul barroccino.

La ragazzina getta un grido nel sonno, poi si raddrizza sul letto, stringendo lo specchietto incorniciato di madreperla che ha tenuto fino a quel momento nella mano sudata sotto il cuscino. La signora Brenner, che questa notte ha dormito nella stessa stanza con la figlia -

altrimenti le tre ragazzine dormono nella stanza dei bambini, che è quella adiacente -, si sveglia di soprassalto e, a metà addormentata, cerca una candela. La ragazzina urla come una pazza. È un grido animale, disumano, che fa gelare il sangue nelle vene. Rovesciando la bugia, la signora Brenner si precipita accanto alla ragazzina, le stringe la testa contro il proprio petto, ma non riesce a dire una parola, ha perduto la voce, non sa che cosa stia accadendo, se qualcuno stia strangolando la figlia o la stia sgozzando. Da quelle urla e da quelle grida continue comprende qualcosa di confuso, qualcosa di terribile, sente i nomi delle figlie e sente quelle urla terrificanti:

«Noi No! Nooo! ».

Trova infine la bugia sul pavimento, vicino al comodino e, con le mani che le ubbidiscono appena, accende un fiammifero. La ragazzina continua a urlare, con gli occhi colmi di terrore, fissando lo specchio stretto nella palma.



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